Leggo nella stampa nazionale dell'ennesimo scandalo scoppiato alle spalle dei migranti. Il Corriere della Sera titola oggi a pagina 19: "I soldi per i profughi finivano sui conti correnti intestati alla Caritas". Una onlus, dal nome "Un'ala di riserva"con base in Campania avrebbe intascato milioni sui buoni e sui fondi che vengono concessi ai migranti che arrivano in Italia e vengono ospitati nei centri di accoglienza. Fin qui grave ma di scandali così ne abbiamo già visti. la cosa peggiore è che un sacerdote, don Vincenzo Federico (foto sopra) responsabile della Caritas di Teggiano-Policastro(Salerno) sarebbe coinvolto. Il prelato si sarebbe infatti appropriato di 109.000 euro destinati ai migranti. Nel dettaglio don Vincenzo è accusato di essersi appropriato di 44.000 "pocket money". Se la cosa fosse vera sarebbe di una gravità inaudita e papa Francesco dovrebbe intervenire con la forza e il carisma che gli sono propri. Dopo gli ormai innumerevoli scandali dei preti pedofili adesso anche il prete che sfrutta il dramma di poveri migranti. La chiesa non sembra indenne dal diffuso malaffare di una società ormai moralmente ed eticamente marcia. Una società in cui tutto è immolato al dio denaro e al piacere epicureo. Una società senza alcuna visione di futuro e priva di valori in cui impazza uno sfrenato individualismo. Una centrifuga impazzita che prima o poi salterà per aria facendo danni incalcolabili. Papa Francesco fai ordine ed elimina il marcio che corrode la chiesa romana.
Il rompiscatole torna dopo una lunga pausa. In questo momento il tema caldo per il nostro territorio è lo scandalo relativo alla Banca Popolare di Vicenza e a Veneto Banca. 200.000 azionisti rischiano perdite colossali. In Veneto Banca hanno almeno iniziato a fare pulizia. Via Consoli,via Trinca, via il vecchio cda (anche se Consoli aveva provato a fare resistenza). Cosa aspettano a Vicenza a cacciare Zonin e l'intero cda, reo di tante nedandezze? La azione B.P.VI.valeva 62 euro. Dopo la quotazione se ne varrà 15 gli azionisti potranno baciarsi le mani. Perdita secca di almeno 47 euro ad azione ovvvero meno 75%. Gli azionisti della Popolare di Vicenza sono 126.000. Quanto denaro frutto anche dei risparmi delle nostre famiglie andrà in fumo? Non meno di 2 miliardi di euro equivalenti a una perdita ipotizzabile di circa 25.000 euro ad azionista. Per questo dico #Zonindimettiti . E con lui, ripeto, tutto il cda a partire da Zigliotto, presidente di Confindustria di Vicenza. E...
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