I risultati delle elezioni amministrative in Spagna confermano la avanzata di Podemos e Ciudadanos due partiti giovani nati dalla protesta, dalle piazze degli indignados (soprattutto il primo), dal no al bipartitismo corrotto PP-Psoe che ha retto la Spagna dall'avvento della democrazia nel 1975. Un paese giovane provato da una grave crisi economica dalla quale sta uscendo e che tenta la via dei movimento popolari e cittadini per dire basta alle sciagurate politiche di austerità e tagli del governo Rajoy (Partido Popular). A Barcellona, seconda città spagnola, ha vinto addirittura la giovane attivista Colau che fa parte di una ampia coalizione con alla testa Podemos, a Madrid Carmen Carmena potrebbe diventare sindaco con l'appoggio dei socialisti. Il PP ha perso ovunque la maggioranza delle regioni e dovrà creare governi di coalizione. A novembre in Spagna si voterà per le elezioni politiche e si preannunciano grandi cambiamenti dopo quelli avvenuti in Grecia a gennaio. E' ora che i paesi cambino governi e sistemi di gestione della politica. E da noi accadrà qualcosa? O dovremmo continuare a rassegnarci ai grillini che aspirano al massimo ad entrare in qualche consiglio regionale facendo una sterile e irrilevante opposizione? Non riusciremo a vedere anche da noi qualche reale cambiamento, la nascita di una vera sinistra di governo a livello locale e nazionale? E' tempo che anche in Italia i vari Vendola, Ferrero si facciano finalmente da parte. Sono reperti di archeologia politica che fanno finta di opporsi a Renzi o al piu' propongono ricette ormai superate. W la Spagna, w il nuovo, abbasso gli italici gattopardi.
E'duro ammetterlo ma e' per me oggi frustrante essere italiano. Una parte dei miei concittadini e'ostinatamente decisa a non cambiare. Ci ritroviamo cosi' dopo 20 allo stesso punto da cui eravamo partiti. La Dc vestita da Pd la fa ancora da padrona. Da Forlani a Mattarella, passando per tutte le false e gattopardesche svolte di questi anni (Berlusconi, Bossi, Prodi, D'Alema, Grillo) il tema di fondo e' stato sempre quello: far finta di cambiare e mantenere il potere ben saldo nelle mani dei soliti o dei loro eredi. Ero stato all' estero per circa 10 anni, stanco di un paese per vecchi dove, da quando ho coscienza politica, sento parlare di riforme. Nel 2010 tornai con la speranza di poter finalmente fare qualcosa per il mio paese. Vedevo nel movimento di Grillo il possibile cambiamento, la spinta a riformare un paese vecchio, ostaggio di una casta che va da destra a sinistra e tocca in modo trasversale tutta la societa' italiana: i sindacati, i partiti...
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