Serve avere coraggio se vogliamo veramente uscire da questa situazione. Vedo invece una società ripiegata su sè stessa, chiusa, impaurita. Con questo atteggiamento attendista non usciremo dal tunnel della crisi. Il nostro Paese sembra essersi assuefatto a questo, sembra aver metabolizzato la crisi ed è paralizzato in un limbo che non porta a nulla. Non ci sono ideali, valori, progetti solo un pericoloso stallo.
La gente dice di essere stanca, disillusa. Terreno fertile per alcuni gruppi e per la malapolitica per continuare a fare ciò che ha sempre fatto ovvero i propri interessi. Se la società civile si ritira e non partecipa piu' alla vita pubblica si fa solo il gioco delle lobbies, che continueranno a imperversare.
Servono politici lungimiranti che comincino a riunire attorno a sè la parte buona, attiva e onesta della società. Da dentro i partiti e i movimenti non sono riformabili, condannando chi vi resta e abbia l'ambizione di cambiarli a una posizione di marginalità e irrilevanza. Per questo, chi tra i politici, ha a cuore davvero il destino del nostro paese, per non diventare complice della malapolitica, abbia coraggio. Intraprenda un cammino di rottura e cambiamento possibile solo con la creazione di un nuovo soggetto politico. O forse chi è oggi dissidente guarda solo al proprio meschino interesse e teme di perdere qualcosa lasciando il certo per l'incerto? I grandi uomini hanno il coraggio e la coerenza delle proprie scelte, rinunciando al proprio interesse per il bene comune. Ma forse tanti dissidenti sono solo dei piccoli uomini in cerca di visibilità e di un posto al sole. Nella confusione prevarrà ancora una volta il Gattopardo e l'Italia continuerà nella sua inevitabile parabola discendente. Per interromperla serve una forte scossa da parte della società civile non compromessa con il sistema dei partiti e della casta.
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