Di fronte allo sfascio dichiarato e certificato di questo paese credo che tutti noi dobbiamo porci una domanda: ha ancora senso lottare per raddrizzare una barca ormai quasi affondata o non e' forse meglio abbandonarla prima di affondare con essa? Siamo primi in Europa per corruzione (insieme a Grecia e Bulgaria!), abbiamo una classe politica inetta e interessata solo ai propri piccoli interessi, una casta di circa un milione di persone inamovibile, una coscienza civica nulla, un Paese che non investe in cultura e ricerca. Per citare solo le prime cose che mi vengono in mente. E non si vedono inversioni di tendenza anzi. Come ne veniamo fuori?
Sui media sono apparsi in questi giorni varie notizie riguardanti la SPV. Il commissario per la costruzione della superstrada Vernizzi ha convocato la stampa per rispondere alle 70 contestazioni avanzate dalla Corte dei Conti sulla discussa opera. Tra i tanti dati presentati dal commissario uno macroscopico balza all’occhio : una opera delle dimensioni della SPV, il cui costo è già incrementato di oltre 400 milioni rispetto al progetto originale presentato, non ha il closing finanziario ovvero non ha ancora i finanziamenti necessari per la realizzazione. E’ come se una persona iniziasse a fare una casa senza sapere dove e soprattutto se troverà i soldi. Ma qui non si tratta di una casa ma della piu’ grande opera pubblica attualmente in costruzione in Veneto. Il concessionario SIS, secondo quanto affermato da Vernizzi, ha assicurato il closing entro marzo. Ma qui si fa notte fonda. I bene informati dicono che l’amministratore delegato di SIS, l’ing. Dogliani, avrebbe incaricato un
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