La legge di stabilità ha tagliato risorse per le regioni (quattro miliardi), ha aumentato le tasse per le partite iva (aumento aliquote contributive e del prelivo in acconto dell'irpef), ha introdotto un salasso per chi utilizza il pellet per riscaldarsi ( iva dal 10 al 22%) e dulcis in fundo ha mantenuto la clausola di salvaguardia per cui se i conti pubblicihe non saranno in linea con i criteri imposti dalla Unione Europea l'iva salirà a partire dal 2016 fino a raggiungere gradualmente il 25,5%, uccidendo di fatto i consumi. Una legge di stabilità che ha introdotto, nonostante le promesse contrarie, nuove gabelle Un settore viene magicamente risparmiato dai tagli: la difesa, il cui budget previsto è di 18 miliardi per il 2015 (stessa cifra del 2014) con 5 miliardi per nuovi armamenti. In pratica la difesa costa circa 300 euro all'anno a ogni cittadino. Una cifra che si potrebbe molto piu' utilmente investire nella salvaguardia e tutela del nostro territorio e nella prevenzione da eventuali nuovi disastri idrogeologici. Ma si sa il governo Renzi non è nato per cambiare il paese ma solo per, continuare gattopardescamente, a fare quello che si è fatto negli ultimi trenta anni. Nulla di nuovo ahimè sotto il sole.
E'duro ammetterlo ma e' per me oggi frustrante essere italiano. Una parte dei miei concittadini e'ostinatamente decisa a non cambiare. Ci ritroviamo cosi' dopo 20 allo stesso punto da cui eravamo partiti. La Dc vestita da Pd la fa ancora da padrona. Da Forlani a Mattarella, passando per tutte le false e gattopardesche svolte di questi anni (Berlusconi, Bossi, Prodi, D'Alema, Grillo) il tema di fondo e' stato sempre quello: far finta di cambiare e mantenere il potere ben saldo nelle mani dei soliti o dei loro eredi. Ero stato all' estero per circa 10 anni, stanco di un paese per vecchi dove, da quando ho coscienza politica, sento parlare di riforme. Nel 2010 tornai con la speranza di poter finalmente fare qualcosa per il mio paese. Vedevo nel movimento di Grillo il possibile cambiamento, la spinta a riformare un paese vecchio, ostaggio di una casta che va da destra a sinistra e tocca in modo trasversale tutta la societa' italiana: i sindacati, i partiti...
Commenti
Posta un commento