Un articolo scritto recentemente da Paolo Crepet spiega perfettamente perché anche l'ennesimo scandalo (la mafia romana) rischia di non produrre alcun cambiamento. Tutto continuerà come prima. Oggi in Italia trionfa la lobby dei mediocri, gente che non ha arte nè parte ed è funzionale alla casta dominante. Per cambiare questo Paese serve una unica cosa: una rivoluzione culturale, che elimini alla radice tutti quei comportamenti e quei costumi che hanno portato al potere gente senza merito, gente senza competenze. Da noi non conta quello che sai fare, conta chi conosci. Da noi esiste un sistema giuridico bizantino, una giustizia lenta e soprattutto un sistema che premia i furbi, attraverso continui indulti e sanatorie che non contribuiscono a rendere certa la pena. La nostra classe politica riflette in pieno queste caratteristiche e non sembra disposta a cambiare composta come è da un esercito di gente che non sa fare nulla oltre alla politica. Serve approvare subito una legge che preveda un massimo di due mandati per ogni livello di governo (esiste già per i sindaci e i governatori ma non per i parlamentari e i consiglieri regionali), il falso in bilancio deve tornare ad essere penalizzato e soprattutto non devono essere fatti altri indulti (che permettono a tanti politici e non di tornare a galla). Va fatta pulizia sui doppi incarichi, va eliminata la chiamata diretta che permette di bypassare il sistema degli appalti e i concorsi, va rivisto tutto il sistema di nomina delle aziende partecipate (vero sottobosco di politici trombati ed amici degli amici) e la dirigenza dei grandi comuni (quelli che manovrano veramente gli affari e resistono a ogni cambio di giunta). Va cambiata la cultura: dalla raccomandazione passiamo al merito altrimenti sempre piu' giovani (i migliori) se ne andranno dal paese, lasciandolo in mano alla lobby dei mediocri. Che forse proprio per questo non intendono comunque cambiare nulla. Per continuare a far razzia di un paese ormai moralmente morto.
E'duro ammetterlo ma e' per me oggi frustrante essere italiano. Una parte dei miei concittadini e'ostinatamente decisa a non cambiare. Ci ritroviamo cosi' dopo 20 allo stesso punto da cui eravamo partiti. La Dc vestita da Pd la fa ancora da padrona. Da Forlani a Mattarella, passando per tutte le false e gattopardesche svolte di questi anni (Berlusconi, Bossi, Prodi, D'Alema, Grillo) il tema di fondo e' stato sempre quello: far finta di cambiare e mantenere il potere ben saldo nelle mani dei soliti o dei loro eredi. Ero stato all' estero per circa 10 anni, stanco di un paese per vecchi dove, da quando ho coscienza politica, sento parlare di riforme. Nel 2010 tornai con la speranza di poter finalmente fare qualcosa per il mio paese. Vedevo nel movimento di Grillo il possibile cambiamento, la spinta a riformare un paese vecchio, ostaggio di una casta che va da destra a sinistra e tocca in modo trasversale tutta la societa' italiana: i sindacati, i partiti...
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