Un articolo scritto recentemente da Paolo Crepet spiega perfettamente perché anche l'ennesimo scandalo (la mafia romana) rischia di non produrre alcun cambiamento. Tutto continuerà come prima. Oggi in Italia trionfa la lobby dei mediocri, gente che non ha arte nè parte ed è funzionale alla casta dominante. Per cambiare questo Paese serve una unica cosa: una rivoluzione culturale, che elimini alla radice tutti quei comportamenti e quei costumi che hanno portato al potere gente senza merito, gente senza competenze. Da noi non conta quello che sai fare, conta chi conosci. Da noi esiste un sistema giuridico bizantino, una giustizia lenta e soprattutto un sistema che premia i furbi, attraverso continui indulti e sanatorie che non contribuiscono a rendere certa la pena. La nostra classe politica riflette in pieno queste caratteristiche e non sembra disposta a cambiare composta come è da un esercito di gente che non sa fare nulla oltre alla politica. Serve approvare subito una legge che preveda un massimo di due mandati per ogni livello di governo (esiste già per i sindaci e i governatori ma non per i parlamentari e i consiglieri regionali), il falso in bilancio deve tornare ad essere penalizzato e soprattutto non devono essere fatti altri indulti (che permettono a tanti politici e non di tornare a galla). Va fatta pulizia sui doppi incarichi, va eliminata la chiamata diretta che permette di bypassare il sistema degli appalti e i concorsi, va rivisto tutto il sistema di nomina delle aziende partecipate (vero sottobosco di politici trombati ed amici degli amici) e la dirigenza dei grandi comuni (quelli che manovrano veramente gli affari e resistono a ogni cambio di giunta). Va cambiata la cultura: dalla raccomandazione passiamo al merito altrimenti sempre piu' giovani (i migliori) se ne andranno dal paese, lasciandolo in mano alla lobby dei mediocri. Che forse proprio per questo non intendono comunque cambiare nulla. Per continuare a far razzia di un paese ormai moralmente morto.
La commissione parlamentare antimafia ha reso pubblica la lista dei cosiddetti impresentabili , cioè dei candidati sui quali pendono giudizi o addirittura condanne anche se non ancora definitive. Sono 17 in tutto: 12 del centro-destra e 5 del centro sinistra. Tra questi spicca il candidato governatore della Campania, il sindaco (anzi ex ) di Salerno, De Luca. Non intendo soffermarmi sull'aspetto legale o etico ma, a poche ore dal voto, vorrei sottolineare che De Luca è stato votato legittimamente e democraticamente sindaco di Salerno e poi sempre dagli elettori campani candidato governatore del Pd . Anche ammettendo che non tutto sia stato fatto alla luce del sole, non si può non affermare che De Luca non abbia ottenuto un largo consenso popolare da parte dei cittadini campani. A questo punto mi chiedo: se De Luca è impresentabile cosa sono i suoi elettori che pure, credo, siano a conoscenza dei gravi reati a suo carico? De Luca è rientrato nella lista non per l’ultima
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