
Papa Francesco mi è piaciuto da subito. È un uomo semplice, diretto, umile. La sera che è stato eletto mi sono commosso. Ho pensato, finalmente un papa diverso, un papa per certi versi di rottura, un uomo proveniente dall'America Latina, da Buenos Aires. Amici argentini mi hanno confermato che lui è proprio come si vede. Un autentico prete de barrio (prete di quartiere) vicino ai poveri. Questo grande uomo sta portando la chiesa a grandi cambiamenti, stravolgendo una istituzione che ha bisogno di profonde riforme. Il papa sta veramente portando aria nuova in Vaticano: sta facendo finalmente processare i preti pedofili, sta ripulendo, con grande fatica, lo Ior, sta tenendo un approccio dialogante con il mondo dei gay, sta promuovendo quella chiesa dei poveri da tanti auspicata. Questo papa sta anticipando i cambiamenti e le riforme di cui il mondo intero ha bisogno. Un approccio più umanistico non solo economico, un approccio che faccia risaltare il ruolo dell'individuo come persona e non solo come produttore e consumatore; un approccio che metta in primo piano la vera difesa dei poveri, degli oppressi. La chiesa piano piano cerca di cambiar pelle. Adesso tocca alla politica e al mondo dell'economia.
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