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La piccola Grecia puo' far cambiare l'Europa

Il parlamento greco non è riuscito oggi a eleggere il presidente della repubblica e così si andrà al voto anticipato in Grecia. I sondaggi danno favorito Alexis Tsipras del partito di sinistra Siryza. Tsipras ha già annunciato di voler chiedere alla troika la rinegoziazione del debito pubblico greco pari a 330 miliardi circa, una inezia per l'Europa (il 2% circa del totale) ma se ci riuscisse sarebbe un pericoloso precedente per paesi con debiti pubblici ben piu' grandi come il nostro. Mi auguro che non si arrivi a tanto ma se Siryza vincerà come pare le elezioni, rappresenterà un punto di svolta alle sciagurate politiche di rigore imposte da Frau Merkel. I tedeschi hanno fatto solo i loro interessi e anzi hanno continuato a vendere forniture militari al governo greco nonostante la crisi. La cura da cavallo tedesca ha fatto diminuire il pil greco del 30% circa, ha creato un esercito di poveri e disoccupati (25% in assoluto, i giovani senza lavoro sono quasi il 50%, il 30% dei bambini appartiene a nuclei poveri). Ecco i risultati del rigore tedesco applicato agli altri. La Grecia non riuscirà mai a ripagare il debito (tantomeno l'Italia), per cui la unica realistica via di uscita è che la BCE lanci un massiccio piano di riacquisto di titoli di stato pubblici, stampando moneta, per togliere i titoli dal mercato della speculazione ed evitare che gli spread balzino alle stelle. Una ipotesi che i tedeschi hanno sempre rifiutato. Se la Grecia dovesse davvero fallire anche la Germania pagherà il conto. Parte degli aiuti dati alla Grecia sono stati concessi attraverso il fondo europeo salva stati cui la Germania ha apportato per lo stato ellenico circa 50 miliardi (l'Italia ha dato 20 miliardi circa). Vediamo se di fronte allo spettro di un disastro la Merkel farà marcia indietro. Di sicuro sarà un gennaio torrido dal punto di vista politico.

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