Passa ai contenuti principali

Serve coraggio!


Serve avere coraggio se vogliamo veramente uscire da questa situazione. Vedo invece una società ripiegata su sè stessa, chiusa, impaurita. Con questo atteggiamento attendista non usciremo dal tunnel della crisi. Il nostro Paese sembra essersi assuefatto a questo, sembra aver metabolizzato la crisi ed è paralizzato in un limbo che non porta a nulla. Non ci sono ideali, valori, progetti solo un pericoloso stallo.
La gente dice di essere stanca, disillusa. Terreno fertile per alcuni gruppi e per la malapolitica per continuare a fare ciò che ha sempre fatto ovvero i propri interessi. Se la società civile si ritira e non partecipa piu' alla vita pubblica si fa solo il gioco delle lobbies, che continueranno a imperversare. 

Servono politici lungimiranti che comincino a riunire attorno a sè la parte buona, attiva e onesta della società. Da dentro i partiti e i movimenti non  sono riformabili, condannando chi vi resta e abbia l'ambizione di cambiarli a una posizione di marginalità e irrilevanza. Per questo, chi tra i politici, ha a cuore davvero il destino del nostro paese, per non diventare complice della malapolitica, abbia coraggio. Intraprenda un cammino di rottura e cambiamento possibile solo con la creazione di un nuovo soggetto politico. O forse chi è oggi dissidente guarda solo al proprio meschino interesse e teme di perdere qualcosa lasciando il certo per l'incerto? I grandi uomini hanno il coraggio e la coerenza delle proprie scelte, rinunciando al proprio interesse per il bene comune. Ma forse tanti dissidenti sono solo dei piccoli uomini in cerca di visibilità e di un posto al sole. Nella confusione prevarrà ancora una volta il Gattopardo e l'Italia continuerà nella sua inevitabile parabola discendente. Per interromperla serve una forte scossa da parte della società civile non compromessa con il sistema dei partiti e della casta.

Commenti

Post popolari in questo blog

De Luca impresentabile: chi lo ha eletto cosa è?

La commissione parlamentare antimafia ha reso pubblica   la lista dei cosiddetti impresentabili , cioè dei candidati sui quali pendono giudizi o addirittura condanne anche se non ancora definitive. Sono 17 in tutto: 12 del centro-destra e 5 del centro sinistra. Tra questi spicca il candidato governatore della Campania, il sindaco (anzi ex ) di Salerno, De Luca. Non intendo soffermarmi sull'aspetto legale o etico ma, a poche ore dal voto, vorrei sottolineare che   De Luca è stato votato legittimamente e democraticamente sindaco di Salerno e poi sempre dagli elettori campani candidato governatore del Pd . Anche ammettendo che non tutto sia stato fatto alla luce del sole, non  si può non affermare che De Luca non abbia ottenuto un largo consenso popolare da parte dei cittadini campani. A questo punto mi chiedo: se De Luca è impresentabile cosa sono i suoi elettori che pure, credo, siano a conoscenza dei gravi reati a suo carico?  De Luca è rientrato nella lista non per l’ultima

La amara verità sulla Superstrada Pedemontana Veneta

Sui media sono apparsi in questi giorni varie notizie riguardanti la SPV. Il commissario per la costruzione della superstrada Vernizzi ha convocato la stampa per rispondere alle 70 contestazioni avanzate dalla Corte dei Conti sulla discussa opera. Tra i tanti dati presentati dal commissario  uno macroscopico  balza all’occhio : una opera delle dimensioni della SPV, il cui costo è già incrementato di oltre 400 milioni rispetto al progetto originale presentato, non ha il closing finanziario ovvero non ha ancora i finanziamenti necessari per la realizzazione. E’ come se una persona iniziasse a fare una casa senza sapere dove e soprattutto se troverà i soldi. Ma qui non si tratta di una casa ma della piu’ grande opera pubblica attualmente in costruzione in Veneto. Il concessionario SIS, secondo quanto affermato da Vernizzi, ha assicurato il closing entro marzo. Ma qui si fa notte fonda. I bene informati dicono che l’amministratore delegato di SIS, l’ing. Dogliani, avrebbe incaricato un

Nani e ballerine

Guardando oggi alla situazione politica del paese e ai suoi protagonisti vengono in mente i nani e le ballerine del circo. Un coacervo di partiti e movimenti senza idee, nè valori programmatici, nè programmi convincenti. Il nulla. Tanto da far rimpiangere i politici di vecchia scuola e la politica di qualche decennio fa che, magari, qualche valore lo aveva. Il problema è che anche chi nei partiti si oppone ed è contrario alla linea ufficiale alla fine non ha il coraggio o la forza di proporre qualcosa di alternativo. Eppure nel vuoto dell'oggi ci sarebbe una prateria disponibile. Purtroppo nel Pd come nel M5S o in Forza Italia i dissidenti non hanno abbastanza carisma e al dunque si appiattiscono, spesso per mera convenienza, sulle posizioni dominanti legittimando di fatto lo status quo, incapaci di arrivare ad uno strappo con quel sistema dal quale comunque traggono indirettamente una qualche forma di legittimazione e riconoscimento. Oggi non c'è spazio per il carisma,