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Il partito che non c'è

Ieri sera ho visto la puntata de La Gabbia in onda su La7. Parlavano di imprese strozzate ormai dalle tasse e che non ce la fanno più. Imprese obbligate a delocalizzare per sopravvivere. Non ci sono altre possibilità per chi arriva a pagare ormai il 70% di tasse. Non ce la fanno più e se non paghi arriva Equitalia a portarti via tutto, se possiedi qualcosa. Mi domandavo ieri ma chi, che partito sta veramente facendo qualcosa per questa gente, per difendere le nostre piccole e piccolissime imprese, le nostre partite iva, i nostri artigiani, i nostri agricoltori? Stanno spremendo all'osso le stesse categorie da anni. Non si rendono conto i partiti che se muoino queste piccole imprese morirà il Paese? Ormai siamo alla fine anche perché sono sempre le stesse regioni a sopportare il carico fiscale per tutti: Veneto, Emilia, Lombardia, Toscana, Marche. Pantalone è allo stremo e nonostante le tante chiacchiere, le promesse, nessun partito, forse con la eccezione molto parziale di qualche esponente leghista, sta facendo qualcosa per questo esercito di cinque milioni di partite iva. Ambito che ci vede secondi solo alla Germania. Si tratta di un esercito senza alcuna efficace rappresentanza politica: siamo al partito che non c'è. Ora o si tagliano le tasse, assieme con la spesa pubblica improduttiva, o il nostro Paese andrà a ramengo. E in fretta per giunta. Servono poche ed efficaci idee: a partire un serio programma per le nostre piccole e medie imprese. Di forconi, urla e proteste credo ne abbiamo tutti abbastanza. Serve il partito che non c'è. Ci sarà mai qualcuno disposto a dargli vita?

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