Ieri sera ho visto la puntata de La Gabbia in onda su La7. Parlavano di imprese strozzate ormai dalle tasse e che non ce la fanno più. Imprese obbligate a delocalizzare per sopravvivere. Non ci sono altre possibilità per chi arriva a pagare ormai il 70% di tasse. Non ce la fanno più e se non paghi arriva Equitalia a portarti via tutto, se possiedi qualcosa. Mi domandavo ieri ma chi, che partito sta veramente facendo qualcosa per questa gente, per difendere le nostre piccole e piccolissime imprese, le nostre partite iva, i nostri artigiani, i nostri agricoltori? Stanno spremendo all'osso le stesse categorie da anni.
Non si rendono conto i partiti che se muoino queste piccole imprese morirà il Paese? Ormai siamo alla fine anche perché sono sempre le stesse regioni a sopportare il carico fiscale per tutti: Veneto, Emilia, Lombardia, Toscana, Marche. Pantalone è allo stremo e nonostante le tante chiacchiere, le promesse, nessun partito, forse con la eccezione molto parziale di qualche esponente leghista, sta facendo qualcosa per questo esercito di cinque milioni di partite iva. Ambito che ci vede secondi solo alla Germania.
Si tratta di un esercito senza alcuna efficace rappresentanza politica: siamo al partito che non c'è. Ora o si tagliano le tasse, assieme con la spesa pubblica improduttiva, o il nostro Paese andrà a ramengo. E in fretta per giunta. Servono poche ed efficaci idee: a partire un serio programma per le nostre piccole e medie imprese. Di forconi, urla e proteste credo ne abbiamo tutti abbastanza. Serve il partito che non c'è. Ci sarà mai qualcuno disposto a dargli vita?
Il rompiscatole torna dopo una lunga pausa. In questo momento il tema caldo per il nostro territorio è lo scandalo relativo alla Banca Popolare di Vicenza e a Veneto Banca. 200.000 azionisti rischiano perdite colossali. In Veneto Banca hanno almeno iniziato a fare pulizia. Via Consoli,via Trinca, via il vecchio cda (anche se Consoli aveva provato a fare resistenza). Cosa aspettano a Vicenza a cacciare Zonin e l'intero cda, reo di tante nedandezze? La azione B.P.VI.valeva 62 euro. Dopo la quotazione se ne varrà 15 gli azionisti potranno baciarsi le mani. Perdita secca di almeno 47 euro ad azione ovvvero meno 75%. Gli azionisti della Popolare di Vicenza sono 126.000. Quanto denaro frutto anche dei risparmi delle nostre famiglie andrà in fumo? Non meno di 2 miliardi di euro equivalenti a una perdita ipotizzabile di circa 25.000 euro ad azionista. Per questo dico #Zonindimettiti . E con lui, ripeto, tutto il cda a partire da Zigliotto, presidente di Confindustria di Vicenza. E...
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