Non più tardi di ieri ho letto di molti attivisti del M5S, diversi dei quali veneti, che si erano recati sino a casa di Beppe Grillo per contestare durissimamente la piega recentemente assunta dagli eventi dopo il caso "Pinna Artini". Oggi apprendo che alcuni di quei parlamentari erano nel bassanese a protestare contro la costruenda Spv. Ora se Grillo sta assumendo posizioni insostenibili, è bene che i dissenzienti lo lascino al suo destino entrando nel gruppo misto. Se non lo fanno significa che stanno lì solo perché sperano in un secondo mandato che con, questi chiari di luna, non ci sarà mai. Inoltre devo far notare la figura barbina rimediata dai Cinque stelle derivante dal fatto che la Sis, il soggetto incaricato realizzare la Spv, la superstrada oggetto delle doglianze odierne dei pentastellati, aveva negato l'accesso ai cantieri proprio ai parlamentari grillini; accesso che è stato invece garantito in zona Cesarini solo dal pressing del Covepa (Coordinamento veneto pedemontana alternativa) sulla prefettura. Sono veramente deluso perché da piccole storie come queste si capisce l'occasione epocale buttata alle ortiche dal M5S, il quale nel Veneto, in termini di potenziale di fuoco inespresso, ha segnato un record che rimarrà negli annali. Record che evidentemente è stato politicamente programmato dai vertici, più attenti alle logiche di potere che ai problemi reali della popolazione e del territorio. Oggi tra l'altro mi è capitato di vedere il video con gli interventi presso il campo base della Sis a Romano d'Ezzelino, nel Vicentino: l'unico intervento di rilevo è stato quello di Massimo Follesa, portavoce del Covepa. Insignificanti e al limite del ridicolo sono state le interviste dei parlamentari a Cinque stelle Enrico Cappelletti, Giovanni Endrizzi, Francesca Businarolo e Marco Brugnerotto. Ieri ho visto una manifestazione elettoral-folcloristica. A proposito dove erano le voci dei candidati alle regionali del m5s pur presenti ieri al campo della Spv? Avrei voluto sentire le loro opinioni e proposte, ammesso che ne abbiano una, sulla Spv, sulla salvaguardia del territorio. Muti come pesci. Ciò che ho visto è stato un movimento immobile.
Il rompiscatole torna dopo una lunga pausa. In questo momento il tema caldo per il nostro territorio è lo scandalo relativo alla Banca Popolare di Vicenza e a Veneto Banca. 200.000 azionisti rischiano perdite colossali. In Veneto Banca hanno almeno iniziato a fare pulizia. Via Consoli,via Trinca, via il vecchio cda (anche se Consoli aveva provato a fare resistenza). Cosa aspettano a Vicenza a cacciare Zonin e l'intero cda, reo di tante nedandezze? La azione B.P.VI.valeva 62 euro. Dopo la quotazione se ne varrà 15 gli azionisti potranno baciarsi le mani. Perdita secca di almeno 47 euro ad azione ovvvero meno 75%. Gli azionisti della Popolare di Vicenza sono 126.000. Quanto denaro frutto anche dei risparmi delle nostre famiglie andrà in fumo? Non meno di 2 miliardi di euro equivalenti a una perdita ipotizzabile di circa 25.000 euro ad azionista. Per questo dico #Zonindimettiti . E con lui, ripeto, tutto il cda a partire da Zigliotto, presidente di Confindustria di Vicenza. E...
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