I media nazionali parlano con sempre maggiore insistenza di una Bce che accelera verso la creazione di denaro fresco per acquistare titoli di Stato di paesi membri della Ue. Il tutto per combattere il rischio deflazione che penderebbe sul capo di molte nazioni. Tradotto in soldoni la Bce sarebbe pronta a stampare moneta per comperare i titoli di Stato dei paesi dell'eurozona. Una pratica tradizionalmente usata dalla Federal Reserve per rilanciare l'economia a stelle e strisce. Gli americani hanno stampato tantissima moneta e infatti la loro economia sta mostrando segni di recupero (non solo per questa misura ma anche grazie a un mercato molto piu' flessibile di quello europeo). I tedeschi, che si sono sempre opposti a queste misure, stanno ricredendosi. Il problema in Europa non pare essere più il rigore o la inflazione, ma la crescita. Vero convitato di pietra assente da troppo tempo. Ben venga quindi questa notizia, anche se ci sarà, credo, ancora molto per convincere i tedeschi. L'Europa non può continuare a guardare: deve prendere una strada diversa o sarà travolta. Un destino che la accomuna al nostro Paese. Rigore o crescita quindi? Certo stampare moneta non risolve i problemi di fondo di un sistema economico e di un modello di sviluppo da rivedere ma almeno darebbe un po' di ossigeno per tentare una strada davvero alternativa.
Sui media sono apparsi in questi giorni varie notizie riguardanti la SPV. Il commissario per la costruzione della superstrada Vernizzi ha convocato la stampa per rispondere alle 70 contestazioni avanzate dalla Corte dei Conti sulla discussa opera. Tra i tanti dati presentati dal commissario uno macroscopico balza all’occhio : una opera delle dimensioni della SPV, il cui costo è già incrementato di oltre 400 milioni rispetto al progetto originale presentato, non ha il closing finanziario ovvero non ha ancora i finanziamenti necessari per la realizzazione. E’ come se una persona iniziasse a fare una casa senza sapere dove e soprattutto se troverà i soldi. Ma qui non si tratta di una casa ma della piu’ grande opera pubblica attualmente in costruzione in Veneto. Il concessionario SIS, secondo quanto affermato da Vernizzi, ha assicurato il closing entro marzo. Ma qui si fa notte fonda. I bene informati dicono che l’amministratore delegato di SIS, l’ing. Dogliani, avrebbe incar...
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