Il Corriere del Veneto ha pubblicato ieri in prima pagina un corsivo di Alessandro Baschieri nel quale si accende un faro potente sulla questione della democrazia interna al M5S e più nel dettaglio sulla questione della selezione dei candidati per le regionali. In uno dei passaggi più salienti si legge: «Nell'occasione è diventata un'oligarchia digitale di 2600 votanti che si
difende distribuendo colpe e responsabilità sui liberi di informarsi
eppur disinformati...». La faccenda pone interrogativi di non poco conto. Qualcuno batta un colpo...
La commissione parlamentare antimafia ha reso pubblica la lista dei cosiddetti impresentabili , cioè dei candidati sui quali pendono giudizi o addirittura condanne anche se non ancora definitive. Sono 17 in tutto: 12 del centro-destra e 5 del centro sinistra. Tra questi spicca il candidato governatore della Campania, il sindaco (anzi ex ) di Salerno, De Luca. Non intendo soffermarmi sull'aspetto legale o etico ma, a poche ore dal voto, vorrei sottolineare che De Luca è stato votato legittimamente e democraticamente sindaco di Salerno e poi sempre dagli elettori campani candidato governatore del Pd . Anche ammettendo che non tutto sia stato fatto alla luce del sole, non si può non affermare che De Luca non abbia ottenuto un largo consenso popolare da parte dei cittadini campani. A questo punto mi chiedo: se De Luca è impresentabile cosa sono i suoi elettori che pure, credo, siano a conoscenza dei gravi reati a suo carico? De Luca è rientrato nella lista non per l’ultima
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