«Prima che la Russia modificasse la carta geografica dell'Ucraina, gli Stati Uniti avevano già modificato la carta geopolitica europea allargando la Nato sino a comprendere quasi tutti i Paesi che erano stati membri del Patto di Varsavia». È questo uno dei passaggi salienti di un breve intervento di Sergio Romano sul Corsera di ieri a pagina 49. In quella pagina l'ex ambasciatore italiano a Mosca risponde ad un lettore che gli pone alcuni quesiti sulla situazione al confine tra Russia ed Ucraina. Una prospettiva che Romano amplia che la Nato non è una organizzazione per la sicurezza collettiva dell'intero continente europeo, bensì una alleanza politico-militare, quindi creata per fare fronte a un potenziale nemico. «Era davvero difficile - si chiede l'autore - prevedere quali sarebbero state le reazioni della Russia di fronte a questa progressiva estensione di una organizzazione nata durante la Guerra fredda?».
Sui media sono apparsi in questi giorni varie notizie riguardanti la SPV. Il commissario per la costruzione della superstrada Vernizzi ha convocato la stampa per rispondere alle 70 contestazioni avanzate dalla Corte dei Conti sulla discussa opera. Tra i tanti dati presentati dal commissario uno macroscopico balza all’occhio : una opera delle dimensioni della SPV, il cui costo è già incrementato di oltre 400 milioni rispetto al progetto originale presentato, non ha il closing finanziario ovvero non ha ancora i finanziamenti necessari per la realizzazione. E’ come se una persona iniziasse a fare una casa senza sapere dove e soprattutto se troverà i soldi. Ma qui non si tratta di una casa ma della piu’ grande opera pubblica attualmente in costruzione in Veneto. Il concessionario SIS, secondo quanto affermato da Vernizzi, ha assicurato il closing entro marzo. Ma qui si fa notte fonda. I bene informati dicono che l’amministratore delegato di SIS, l’ing. Dogliani, avrebbe incar...
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