Oggi ho ricevuto dall'amico Ennio Cunial una lettera aperta scritta di suo pugno. Una lettera scritta di getto senza badare troppo alla forma ma nella quale ancora una volta si sostanziano dubbi pesanti sull'operato di alcuni esponenti di spicco del M5S Veneto. Nella missiva di Ennio si punta così l'indice sulla ambiguità del senatore Enrico Cappelletti, sullo sfuggente quanto arrogante comportamento dell' «organizer del meetup provinciale vicentino» Simone Contro, che fra le altre è consigliere comunale a Sandrigo nel Vicentino. In quella lettera però si punta decisamente l'indice anche contro Valente Chieregato uno dei candidati del M5S in vista delle regionali del prossimo anno. Cunial nel suo messaggio spiega di avere ricevuto da Chieregato e da altri quattro «energumenti» diverse minacce durante una trasmissione di Rete Veneta, probabilmente perché i cinque non condividevano le critiche dello stesso Cunial al M5S. Non aggiungo altro lasciando ai lettori ogni commento.
E'duro ammetterlo ma e' per me oggi frustrante essere italiano. Una parte dei miei concittadini e'ostinatamente decisa a non cambiare. Ci ritroviamo cosi' dopo 20 allo stesso punto da cui eravamo partiti. La Dc vestita da Pd la fa ancora da padrona. Da Forlani a Mattarella, passando per tutte le false e gattopardesche svolte di questi anni (Berlusconi, Bossi, Prodi, D'Alema, Grillo) il tema di fondo e' stato sempre quello: far finta di cambiare e mantenere il potere ben saldo nelle mani dei soliti o dei loro eredi. Ero stato all' estero per circa 10 anni, stanco di un paese per vecchi dove, da quando ho coscienza politica, sento parlare di riforme. Nel 2010 tornai con la speranza di poter finalmente fare qualcosa per il mio paese. Vedevo nel movimento di Grillo il possibile cambiamento, la spinta a riformare un paese vecchio, ostaggio di una casta che va da destra a sinistra e tocca in modo trasversale tutta la societa' italiana: i sindacati, i partiti...
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