Con la condanna definitiva del poliziotto Ezio Zernar, accusato di aver manomesso alcune prove nell'ambito del processo Unabomber, si chiude, solo in parte, una brutta pagina della storia della giustizia nel Veneto. Ora al di là della questione processuale, rimane un fatto. Magistratura e forze dell'ordine in tanti anni non sono mai state in grado di identificare e punire il colpevole. O i colpevoli. Perché? Si tratta di circostanze che preoccupano. E che danno inevitabilmente la stura a chi, correttamente o meno non saprei, vede in quegli attentati disumani la mano destabilizzatrice del terrorismo degli apparati deviati dello Stato. Il tutto mentre non si ridimensionano i patimenti di Elvo Zornitta, l'ingegnere inizialmente accusato dagli inquirenti che si era sempre professato innocente e che da anni era uscito senza macchia dal procedimento a suo carico.
Guardando oggi alla situazione politica del paese e ai suoi protagonisti vengono in mente i nani e le ballerine del circo. Un coacervo di partiti e movimenti senza idee, nè valori programmatici, nè programmi convincenti. Il nulla. Tanto da far rimpiangere i politici di vecchia scuola e la politica di qualche decennio fa che, magari, qualche valore lo aveva. Il problema è che anche chi nei partiti si oppone ed è contrario alla linea ufficiale alla fine non ha il coraggio o la forza di proporre qualcosa di alternativo. Eppure nel vuoto dell'oggi ci sarebbe una prateria disponibile. Purtroppo nel Pd come nel M5S o in Forza Italia i dissidenti non hanno abbastanza carisma e al dunque si appiattiscono, spesso per mera convenienza, sulle posizioni dominanti legittimando di fatto lo status quo, incapaci di arrivare ad uno strappo con quel sistema dal quale comunque traggono indirettamente una qualche forma di legittimazione e riconoscimento. Oggi non c'è spazio per il carisma,...
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