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Unabomber, pagina triste della giustizia veneta

Con la condanna definitiva del poliziotto Ezio Zernar, accusato di aver manomesso alcune prove nell'ambito del processo Unabomber, si chiude, solo in parte, una brutta pagina della storia della giustizia nel Veneto. Ora al di là della questione processuale, rimane un fatto. Magistratura e forze dell'ordine in tanti anni non sono mai state in grado di identificare e punire il colpevole. O i colpevoli. Perché? Si tratta di circostanze che preoccupano. E che danno inevitabilmente la stura a chi, correttamente o meno non saprei, vede in quegli attentati disumani la mano destabilizzatrice del terrorismo degli apparati deviati dello Stato. Il tutto mentre non si ridimensionano i patimenti di Elvo Zornitta, l'ingegnere inizialmente accusato dagli inquirenti che si era sempre professato innocente e che da anni era uscito senza macchia dal procedimento a suo carico.

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