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Autonomia o indipendenza? Una questione veneta



Il governatore veneto Luca Zaia (Lega) ha aperto qualche mese fa un conto corrente presso il quale confluiscono le donazioni dei cittadini per organizzare il referendum per la autonomia o indipendenza del Veneto. Ricordo che il governo italiano ha promosso un ricorso presso la Corte costituzionale impugnando la legge regionale che istituisce il referendum e autorizza la giunta regionale a indirlo.

Da cittadino veneto mi chiedo se alla nostra regione convenga una piena autonomia, una indipendenza tout-court o una amministrazione fortemente decentrata quale in parte è la attuale. Ricordo ancora che il Veneto, secondo alcune stime, rifornisce l'amministrazione centrale dello Stato con 71 miliardi,  ricevendone indietro solo 50 tra contributi, trasferimenti e servizi. Un deficit di 21 miliardi che è pari a circa 5.000 euro a persona.

Se questi soldi restassero nel Veneto anche solo in parte, come succede in Trentino tanto per fare un esempio, avremmo migliori scuole, migliori ospedali, migliori strade, migliori servizi e potremmo tagliare le tasse e le addizionali a carico di famiglie e imprese. Sempre che tale denaro sia speso oculatamente. Indipendenza invece significa creare uno stato autonomo che gestisce in proprio la politica fiscale, monetaria ed estera, ma che dovrebbe comunque confrontarsi con l'Europa e la globalizzazione. Quale soluzione è meglio per il Veneto?

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