Dopo avere annunciato un mio viaggio nelle idee, che diverrà fra qualche mese, imprevisti permettendo, un libro col sapore del work in progress, ho deciso di procedere con un approccio simile anche col mondo delle imprese locali, specie quelle piccole. Il mio intento, senza libri ma con l'impegno di pubblicare queste storie sul mio blog, è quello di fare visita anche ai nostri artigiani, ai nostri commercianti. Vorrei provare a sentire il polso di chi crea ricchezza per il nostro territorio e lo fa senza retorica e senza intrecci strani con quei settori della politica e della grande imprenditorìa che hanno ridotto il Veneto allo stadio in cui si trova. Chi sopporta burocrazia, carichi fiscali disumani, crisi, distanza dalle istituzioni, va ascoltato. Voglio capire se c'è ancora spazio per una comunità in cui il valore sociale dell'impresa sia ancora tale o se noi veneti siamo destinati a squagliarci in una informe somma di bassi egoismi.
Sui media sono apparsi in questi giorni varie notizie riguardanti la SPV. Il commissario per la costruzione della superstrada Vernizzi ha convocato la stampa per rispondere alle 70 contestazioni avanzate dalla Corte dei Conti sulla discussa opera. Tra i tanti dati presentati dal commissario uno macroscopico balza all’occhio : una opera delle dimensioni della SPV, il cui costo è già incrementato di oltre 400 milioni rispetto al progetto originale presentato, non ha il closing finanziario ovvero non ha ancora i finanziamenti necessari per la realizzazione. E’ come se una persona iniziasse a fare una casa senza sapere dove e soprattutto se troverà i soldi. Ma qui non si tratta di una casa ma della piu’ grande opera pubblica attualmente in costruzione in Veneto. Il concessionario SIS, secondo quanto affermato da Vernizzi, ha assicurato il closing entro marzo. Ma qui si fa notte fonda. I bene informati dicono che l’amministratore delegato di SIS, l’ing. Dogliani, avrebbe incar...
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