Passa ai contenuti principali

Renzi ritiri definitivamente la norma salva Berlusconi

Secondo alcune ricostruzioni giornalistiche qualcuno molto vicino al premier avrebbe introdotto nel decreto di Natale del 24 dicembre la c.d. norma salva Berlusconi a consiglio dei ministri terminato. Padoan (ministro dell'economia) non ne sapeva nulla e Renzi si è preso la responsabilità di aver proposto quella norma salva-evasori. Pare che il primo ministro dovesse sdebitarsi verso Berlusconi per i voti ricevuti per approvare la legge di stabilità in senato. Se la cosa fosse vera sarebbe di una gravità inaudita. Una norma fatta di nascosto a tutti e per favorire un suo (teorico) avversario politico. Con questo Renzi dimostra una volta di piu' di essere la sponda di Berlusconi, al quale vuole garantire agibilità politica già dalla prossima estate. In questo modo l'ex cavaliere potrebbe presentarsi come candidato alle prossime elezioni politiche e magari strappare un buon risultato per la moribonda Forza Italia. Renzi è complice di Berlusconi e chiedo a questo punto a quanti si sentono a disagio nel Pd renzusconiano di prendere atto della situazione e responsabilmente chiedere a Renzi l'immediato ritiro sine-die della norma in questione. Non come vorrebbe Renzi che vorrebbe riproporla dopo che Berlusconi ha finito di scontare la sua pena ai servizi sociali. Renzi, se fosse coerente, dovrebbe dire chi ha preparato la norma e ritirarla definitivamente. Chiedo al M5S di vigilare affinchè la norma non venga, magari di nascosto, riproposta a marzo. Sappiamo che gli italiani hanno la memoria corta. Renzi questa volta ha passato il segno. Gli elettori del Pd dovrebbero tenerne conto e rendersi conto finalmente chi è l'ex sindaco di Firenze e che tipo di interessi difende. Non certo quelli dei lavoratori e dei piccoli produttori.

Commenti

Post popolari in questo blog

Nani e ballerine

Guardando oggi alla situazione politica del paese e ai suoi protagonisti vengono in mente i nani e le ballerine del circo. Un coacervo di partiti e movimenti senza idee, nè valori programmatici, nè programmi convincenti. Il nulla. Tanto da far rimpiangere i politici di vecchia scuola e la politica di qualche decennio fa che, magari, qualche valore lo aveva. Il problema è che anche chi nei partiti si oppone ed è contrario alla linea ufficiale alla fine non ha il coraggio o la forza di proporre qualcosa di alternativo. Eppure nel vuoto dell'oggi ci sarebbe una prateria disponibile. Purtroppo nel Pd come nel M5S o in Forza Italia i dissidenti non hanno abbastanza carisma e al dunque si appiattiscono, spesso per mera convenienza, sulle posizioni dominanti legittimando di fatto lo status quo, incapaci di arrivare ad uno strappo con quel sistema dal quale comunque traggono indirettamente una qualche forma di legittimazione e riconoscimento. Oggi non c'è spazio per il carisma,...

La amara verità sulla Superstrada Pedemontana Veneta

Sui media sono apparsi in questi giorni varie notizie riguardanti la SPV. Il commissario per la costruzione della superstrada Vernizzi ha convocato la stampa per rispondere alle 70 contestazioni avanzate dalla Corte dei Conti sulla discussa opera. Tra i tanti dati presentati dal commissario  uno macroscopico  balza all’occhio : una opera delle dimensioni della SPV, il cui costo è già incrementato di oltre 400 milioni rispetto al progetto originale presentato, non ha il closing finanziario ovvero non ha ancora i finanziamenti necessari per la realizzazione. E’ come se una persona iniziasse a fare una casa senza sapere dove e soprattutto se troverà i soldi. Ma qui non si tratta di una casa ma della piu’ grande opera pubblica attualmente in costruzione in Veneto. Il concessionario SIS, secondo quanto affermato da Vernizzi, ha assicurato il closing entro marzo. Ma qui si fa notte fonda. I bene informati dicono che l’amministratore delegato di SIS, l’ing. Dogliani, avrebbe incar...

LETTERA AL PROCURATORE DELLA REPUBBLICA DI VICENZA CAPPELLERI

21 giugno 2016  Oggetto – Andamento e prospettive dell’inchiesta sulle responsabilità degli ex amministratori della ‘Banca Popolare di Vicenza’. Signor Procuratore, il recente suicidio del pensionato Antonio Bedin ed il riemergere sui media di notizie su vicende di un passato non troppo lontano che ebbero come protagonisti, da un lato i vertici della ‘Banca Popolare di Vicenza’ dell’epoca, ‘in primis’ il suo presidente Gianni Zonin, e dall’altro - con differenti ruoli professionali e divergenti valutazioni -  la dottoressa Cecilia Carreri ed altri magistrati, qualcuno dei quali ancora in servizio nel Palazzo di Giustizia di Vicenza, rendono indilazionabile secondo la nostra Associazione una presa di posizione pubblica, netta e precisa della Procura sull’andamento e sulle prospettive dell’inchiesta riguardante le gravi responsabilità dei precedenti amministratori della citata banca. Tale convinzione è basata sul fatto che quello di Antonio Bedin non è il prim...