La Bce ha finalmente, con grave ritardo rispetto alla Federal Reserve Americana, lanciato il programma di acquisto di titoli di stato chiamato in gergo tecnico Q.E.(quantitative easing ). Consiste nell'acquisto mensile da parte della Banca Centrale di 60 miliardi al mese di titoli, da marzo 2015 fino a settembre 2016 per un totale di 1.140 miliardi. Un bel bazooka che dovrebbe portare denaro fresco all'economia, indebolendo ulteriormente l'euro e importando inflazione ( per effetto dell'euro basso). L'America negli ultimi due anni ha fatto uso massiccio del Q.E. che, di fatto, consiste nello stampare nuova moneta per acquistare i titoli. La cura da cavallo ha fatto bene agli Usa dove pero', ricordiamolo, la politica fiscale è unica e il mercato del lavoro ha vincoli meno stringenti di quello europeo. E dove il sistema creditizio non è tutto incentrato sulle banche come da noi. Il bazooka di Draghi è tardivo e nasce spuntato. Solo il 20% dei titoli acquistati faranno capo all'Eurotower, l'80% alle banche nazionali dei singoli paesi. Tradotto in parole semplici significa che se il nostro paese fallisce e con esso i nostri Btp il 20% sarà a carico dell 'Europa, il resto sarà caricato sul bilancio della Banca d'Italia cioè delle nostre banche , azioniste della nostra banca centrale. In questo modo i singoli paesi saranno responsabili dei debiti, rendendo questo strumento poco efficace per redistribuire denaro fresco al modo produttivo. Un bazooka spuntato che difficilmente, così come è stato concepito, potrà risollevare le sorti della stagnante economia del nostro continente. Sarà solo efficace per spingere ulteriormente l'export, indebolendo l 'euro e eliminare il rischio della deflazione. Ma avrà impatti modesti sui crediti alle imprese.
Il rompiscatole torna dopo una lunga pausa. In questo momento il tema caldo per il nostro territorio è lo scandalo relativo alla Banca Popolare di Vicenza e a Veneto Banca. 200.000 azionisti rischiano perdite colossali. In Veneto Banca hanno almeno iniziato a fare pulizia. Via Consoli,via Trinca, via il vecchio cda (anche se Consoli aveva provato a fare resistenza). Cosa aspettano a Vicenza a cacciare Zonin e l'intero cda, reo di tante nedandezze? La azione B.P.VI.valeva 62 euro. Dopo la quotazione se ne varrà 15 gli azionisti potranno baciarsi le mani. Perdita secca di almeno 47 euro ad azione ovvvero meno 75%. Gli azionisti della Popolare di Vicenza sono 126.000. Quanto denaro frutto anche dei risparmi delle nostre famiglie andrà in fumo? Non meno di 2 miliardi di euro equivalenti a una perdita ipotizzabile di circa 25.000 euro ad azionista. Per questo dico #Zonindimettiti . E con lui, ripeto, tutto il cda a partire da Zigliotto, presidente di Confindustria di Vicenza. E...
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