Passa ai contenuti principali

Siamo finiti in un cul de sac

Siamo un paese in crisi dal 2008. Abbiamo perso il 10% del pil, il 25% di capacità produttiva, il debito pubblico è in aumento e non si vede all'orizzonte alcuna inversione di tendenza. Il 2015 non sarà l'anno della svolta. Siamo proprio così sicuri che tanti vogliano davvero cambiare? L'Italia ha uno uno degli indici di fertilità piu' basso tra i paesi occidentali. Ha quasi 18 milioni di pensionati. I pensionati vogliono cambiare? L'Italia nonostante la crisi è un paese in cui le famiglie detengono un elevato risparmio (in aumento) e l'80% circa possiede almeno una casa di proprietà. L'Italia è un paese in cui il debito delle famiglie è tra i piu' bassi del mondo occidentale in rapporto al pil. Manca un detonatore che sia in grado di cambiare gli equilibri sociali. Manca in Italia un fenomeno come Gli Indignados spagnoli, nato dal problema degli sfratti di massa delle famiglie in seguito al mancato pagamento dei mutui. Fenomeno dal quale nacque il partito Podemos.

Manca qualcosa in grado di creare quell'humus utile a innescare un vero cambiamento e a far nascere una forza politica nuova. In fondo chi sta male oggi fatica a trovare una rappresentanza politica. La opposizione è o politicamente irrilevante e carente di progettualità (M5S) o manca di sufficiente consenso(minoranza Pd) o è ostaggio di vecchi schemi ideologici(Sel, Prc etc). Manca a differenza di paesi come la Grecia e la Spagna, un partito capace di intercettare il voto di quei blocchi sociali oggi privi di rappresentanza politica (disoccupati, sottooccupati, precari, piccoli produttori e imprese).
Siamo finiti in un cul de sac.

Commenti

Post popolari in questo blog

#Zonindimettiti

Il rompiscatole torna dopo una lunga pausa. In questo momento il tema caldo per il nostro territorio è lo scandalo relativo alla Banca Popolare di Vicenza e a Veneto Banca. 200.000 azionisti rischiano perdite colossali. In Veneto Banca hanno almeno iniziato a fare pulizia. Via Consoli,via Trinca, via il vecchio cda (anche se Consoli aveva provato a fare resistenza). Cosa aspettano a Vicenza a cacciare Zonin e l'intero cda, reo di tante nedandezze? La azione B.P.VI.valeva 62 euro. Dopo la quotazione se ne varrà 15 gli azionisti potranno baciarsi le mani. Perdita secca di almeno 47 euro ad azione ovvvero meno 75%. Gli azionisti della Popolare di Vicenza sono 126.000. Quanto denaro frutto anche dei risparmi delle nostre famiglie andrà in fumo? Non meno di 2 miliardi di euro equivalenti a una perdita ipotizzabile di circa 25.000 euro ad azionista. Per questo dico #Zonindimettiti . E con lui, ripeto, tutto il cda a partire da Zigliotto, presidente di Confindustria di Vicenza. E...

La frustrazione di essere italiano

E'duro ammetterlo ma e' per me oggi frustrante essere italiano. Una parte dei miei concittadini e'ostinatamente decisa a non cambiare. Ci ritroviamo cosi' dopo 20 allo stesso punto da cui eravamo partiti. La Dc vestita da Pd la fa ancora da padrona. Da Forlani a Mattarella, passando per tutte le false e gattopardesche svolte di questi anni (Berlusconi, Bossi, Prodi, D'Alema, Grillo) il tema di fondo e' stato sempre quello: far finta di cambiare e mantenere il potere ben saldo nelle mani dei soliti o dei loro eredi.  Ero stato all' estero per circa 10 anni, stanco di un paese per vecchi dove, da quando ho coscienza politica, sento parlare di riforme. Nel 2010 tornai con la speranza di poter finalmente fare qualcosa per il mio paese. Vedevo nel movimento di Grillo il possibile cambiamento, la spinta a riformare un paese vecchio, ostaggio di una casta che va da destra a sinistra e tocca in modo trasversale tutta la societa' italiana: i sindacati, i partiti...

LETTERA AL PROCURATORE DELLA REPUBBLICA DI VICENZA CAPPELLERI

21 giugno 2016  Oggetto – Andamento e prospettive dell’inchiesta sulle responsabilità degli ex amministratori della ‘Banca Popolare di Vicenza’. Signor Procuratore, il recente suicidio del pensionato Antonio Bedin ed il riemergere sui media di notizie su vicende di un passato non troppo lontano che ebbero come protagonisti, da un lato i vertici della ‘Banca Popolare di Vicenza’ dell’epoca, ‘in primis’ il suo presidente Gianni Zonin, e dall’altro - con differenti ruoli professionali e divergenti valutazioni -  la dottoressa Cecilia Carreri ed altri magistrati, qualcuno dei quali ancora in servizio nel Palazzo di Giustizia di Vicenza, rendono indilazionabile secondo la nostra Associazione una presa di posizione pubblica, netta e precisa della Procura sull’andamento e sulle prospettive dell’inchiesta riguardante le gravi responsabilità dei precedenti amministratori della citata banca. Tale convinzione è basata sul fatto che quello di Antonio Bedin non è il prim...