La stampa locale ha dato ampio risalto all'incontro, avvenuto qualche giorno fa, in cui i sindaci della Valsugana hanno espresso il loro netto no alla realizzazione della "Superstrada a pagamento Valsugana". L'opera, realizzata con il sistema del project financing del costo di circa 800 milioni, dovrebbe essere lunga 37 km, partendo da Castelfranco fino allo svincolo di S Martino, dove si innesterebbe con la attuale ss Valsugana. Dopo il no al progetto, piu' volte ribadito dalla provincia di Trento, arriva anche l'opposizione dei sindaci della vallata. Il neo-assessore alle infrastrutture Donazzan, succeduta a Chisso, travolto dalle inchieste sul Mose e arrestato nei mesi scorsi, ha affermato che che il rifiuto al progetto da parte della comunità locale ne blocca di fatto l'iter. Sorge però un problema: il contratto di project sottoscritto tra la regione Veneto e il concessionario Mantovani-Pizzarotti spa prevede in caso di mancata realizzazione della opera una penale a carico del concedente, ovvero la regione. Chi ha firmato questo progetto sapeva della sostanziale inutilità dell'opera, della opposizione alla stessa da parte della Valsugana e della Provincia Autonoma di Trento. Eppure lo ha sottoscritto con una clausola-capestro come questa. A questo punto il responsabile politico del progetto ovvero l'ex assessore regionale Chisso deve essere chiamato a risarcire il danno eventualmente causato all'erario regionale, cioè ai contribuenti veneti. La politica deve assumere le responsabilità e le conseguenze dei propri errori. Da tempo si parla della responsabilità civile dei magistrati: perchè mai di quella dei politici? In tema di grandi opere da tempo mi batto insieme ai comitati perchè vengano annullati tutti i project relativi alle grandi opere autostradali che toccano la nostra zona, dalla Valsugana alla Superstrada Pedemontana Veneta. Progetti invasivi, inutili e generatori di debito pubblico occulto. Non vorrei che la scusa delle alte penali fosse un alibi per continuare imperterriti nella realizzazione di un sistema sostanzialmente inutile e fallimentare per il nostro territorio. Stop "grandi opere".
Sui media sono apparsi in questi giorni varie notizie riguardanti la SPV. Il commissario per la costruzione della superstrada Vernizzi ha convocato la stampa per rispondere alle 70 contestazioni avanzate dalla Corte dei Conti sulla discussa opera. Tra i tanti dati presentati dal commissario uno macroscopico balza all’occhio : una opera delle dimensioni della SPV, il cui costo è già incrementato di oltre 400 milioni rispetto al progetto originale presentato, non ha il closing finanziario ovvero non ha ancora i finanziamenti necessari per la realizzazione. E’ come se una persona iniziasse a fare una casa senza sapere dove e soprattutto se troverà i soldi. Ma qui non si tratta di una casa ma della piu’ grande opera pubblica attualmente in costruzione in Veneto. Il concessionario SIS, secondo quanto affermato da Vernizzi, ha assicurato il closing entro marzo. Ma qui si fa notte fonda. I bene informati dicono che l’amministratore delegato di SIS, l’ing. Dogliani, avrebbe incaricato un
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