Fibrillazione nel M5S veneziano dopo che è stato bloccato, a inizio dicembre, il voto per scegliere il candidato sindaco della città lagunare. Lo storico meetup di Venezia aveva da tempo scelto i 3 candidati : Davide Scano, Elena La Rocca, Riccardo Di Martis. Il gruppo aveva in programma per inizio dicembre e per circa 10 giorni dei gazebi nei quali i cittadini potevano votare il candidato a loro piu' gradito. Una sorta di primarie fisiche. A due giorni dall'inizio lo stop arrivato direttamente dallo "staff" di Grillo. Ufficialmente per lavorare a un sistema di votazioni sui candidati (le c.d. comunarie)condiviso per tutte le grandi città che andranno al voto nel maggio 2015. La realtà invece è un po' diversa. Il nuovo meetup nato a settembre (Mestre terraferma) dietro al quale ci sono Luisa Mazzariol e Luciano Claut, assessore a Mira, uno dei fondatori del movimento in Veneto e vicinissimo al vertice pentastellato, non accettano che il candidato sindaco della nuova città metropolitana sia espressione solo del gruppo di Venezia. Chiedono che sia espressione della intera provincia. In particolare non corre buon sangue da tempo tra Davide Scano (il piu' accreditato tra i 3 candidati) e Claut. Uno scontro di potere che rischia di esplodere quando, a fine gennaio, lo "staff" dovrà decidere che sistema verrà utilizzato e soprattutto se la scelta verrà allargata a tutta la provincia, appoggiando la proposta Claut. Di certo ci potrebbero essere ulteriori strascichi polemici e gli antichi contrasti tra Claut e il gruppo di Venezia rischiano di acuirsi. Se il meetup di Venezia non accetterà le imposizioni dello "staff" che accadrà? Ci sarà la ennesima lotta fraticida in un Veneto a 5 Stelle già dilaniato da polemiche, fronde, espulsioni, bannature in contemporanea per di piu' al voto regionale? Di certo non un buon viatico per una campagna che si preannuncia difficile.
Guardando oggi alla situazione politica del paese e ai suoi protagonisti vengono in mente i nani e le ballerine del circo. Un coacervo di partiti e movimenti senza idee, nè valori programmatici, nè programmi convincenti. Il nulla. Tanto da far rimpiangere i politici di vecchia scuola e la politica di qualche decennio fa che, magari, qualche valore lo aveva. Il problema è che anche chi nei partiti si oppone ed è contrario alla linea ufficiale alla fine non ha il coraggio o la forza di proporre qualcosa di alternativo. Eppure nel vuoto dell'oggi ci sarebbe una prateria disponibile. Purtroppo nel Pd come nel M5S o in Forza Italia i dissidenti non hanno abbastanza carisma e al dunque si appiattiscono, spesso per mera convenienza, sulle posizioni dominanti legittimando di fatto lo status quo, incapaci di arrivare ad uno strappo con quel sistema dal quale comunque traggono indirettamente una qualche forma di legittimazione e riconoscimento. Oggi non c'è spazio per il carisma,...
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